Ti è mai capitato che qualche italiano sbagliasse a scrivere il tuo nome? Lo spelling, ovvero dettare ogni lettera utilizzando una parola che abbia quella stessa lettera come iniziale, in questi casi è vitale! Con questa brevissima guida capirai come fare lo spelling in italiano con strumenti pratici.
Come funziona lo spelling in italiano?
In italiano lo spelling è molto semplice e piuttosto regolare. Questo perché, a differenza di lingue come l’inglese, in italiano utilizziamo nomi di città (capoluoghi di provincia o di regione) tendenzialmente italiane. Tutto ciò è parte della nostra cultura, infatti se ti dovesse capitare di utilizzare una città diversa da quelle che ti proporrò a breve, il tuo interlocutore potrebbe rimanere piuttosto perplesso.
Ma come funzionerà con le lettere straniere?
A
- Ancona (An•có•na)
B
- Bologna (Bo•ló•gna)
- Bari
C
- Catania
- Cagliari (Cà•glia•ri)
D
- Domodossola (Do•mo•dòs•so•la)
E
- Empoli (Ém•po•li)
F
- Firenze
G
- Genova
H
- Hotel
Dato che in italiano questa lettera è muta, utilizziamo Hotel perché non abbiamo una nostra città che inizia con questa lettera.
Non preoccuparti però: nessuno scriverà la O, perché questa parole è entrata nel lessico italiano e viene utilizzata da molti per fare lo spelling in italiano.
I
- Imola (Ì-mo-la)
J
- Jolly
Anche in questo caso non abbiamo una città conosciuta che inizi con la lettera J, quindi molto spesso usiamo questa parola oppure diciamo chiaramente il nome della lettera.
K
- Kappa
Anche in questo caso per fare lo spelling pronunciamo chiaramente il nome della lettera
L
- Livorno
M
- Mantova (Màn•to•va)
- Messina
- Milano
- Monza (raro)
N
- Napoli
O
- Otranto (Ò•tran•to)
P
- Palermo
- Parma
- Pavia (raro)
- Pesaro (Pé•sa•ro)
Q
Nonostante sia una lettera utilizzata nella lingua italiana, non esiste una città che la rappresenti quando facciamo lo spelling, quindi anche in questo caso pronunciamo chiaramente il nome.
R
- Roma
S
- Savona
- Sassari
T
- Trento
- Trieste
U
- Udine
V
- Verona
- Ventimiglia (Ven•ti•mì•glia)
W, X, Y
Rispettivamente “doppia V”, “Ics”, “Ypsilon”
Z
Come per la lettera Q, anche qui nominiamo chiaramente la lettera.
Quando facciamo lo spelling?
Ora che hai visto come si fa, è il momento di capire quando si usa. Generalmente lo utilizziamo in situazioni precise, generalmente al telefono o in momenti in cui è difficile comunicare chiaramente.
In sintesi, lo spelling si usa per:
- dettare il proprio nome;
- dettare dei codici, come il numero di un documento o di una prenotazione;
- dettare il nome di una via.
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